Ah, la Francia! Terra di rivoluzioni e rane e lumache, terra di tralicci elettrici chiamati "Torri Eiffel" e terra di "A ridateci la Gioconda!".
I vostri amati (noi) questa estate hanno deciso di farsi ospitare per le vacanze dai nostri vicini d'oltralpe. Dove siamo andati è stato a lungo oggetto di dibattito perché io, che sono interessato ai castelli e ai borghi, dicevo di andare in Provenza. Giù, che voleva rosolarsi sulla spiaggia e passare davanti alle vetrine dei negozi VIP per poi snobbarle dicendo "Questa borsa di Chanel ha un colore così demodé", ha affermato per mesi che saremmo andati in Costa Azzurra.
Indipendentemente da come chiamassimo la nostra destinazione, siamo partiti all'alba in direzione di Marsiglia. Se non siete sprovveduti come noi, a questo punto vi stare già chiedendo: "Marsiglia?! A fare che?". Eggià. Carta geografica alla mano, abbiamo notato questa grossa città al centro di molti luoghi della Provenza che avremmo voluto visitare, e ci siamo detti: "PERFETTA!". Abbiamo quindi deciso di cercare casa lì con AirBnB. Due giorni prima della partenza, come è giusto fare, abbiamo deciso di cercare informazioni sulla città per scoprire che è il centro con i maggiori problemi di criminalità della Francia, che bisogna stare attenti ai furti d'auto e che vi si concentra lo smercio della droga che poi viene distribuita in tutto il paese. Magari le prossime vacanze le faremo in una favelas, chissà.
Magari siamo noi un po' melodrammatici perchè Marsiglia in se è molto particolare, chissà
Stranamente, il giorno della partenza, un sacco di gente sveglia quanto noi ha deciso di lanciarsi nella partenza intelligente dell'8 agosto con il risultato che siamo stati "un po'" fermi in autostrada. Se avessimo deciso di arrivare a Capo Nord in bicicletta avremmo fatto decisamente prima.
Le autostrade in Francia sono strane. Ho sempre pensato che si potrebbero fare milioni esportando il bidet (sorridiamo all'ironia del nome francese). Durante il viaggio abbiamo capito che c'è un altro prodotto che potrebbe cambiare decisamente la vita dei nostri cuginetti dalla erre moscia: i ticket autostradali. Probabilmente gli ingegneri che hanno progettato le strade veloci francesi hanno pensato che sarebbe stato interessante movimentare i viaggi dei turisti con richieste casuali di denaro che spezzassero la monotonia della guida. In Italia entri in autostrada, ti danno un biglietto e quando arrivi all'uscita di destinazione paghi in base ai chilometri percorsi. Semplice e lineare, giusto? "No!" avranno pensato i francesi. In Francia entri in autostrada, fai qualche chilometro e ti trovi in coda ad un casello che ti chiede tre euri. Continui per un po' e ti imbatti in un altro casello in cui ti chiedono due euri e ti danno un ticket. Viaggi ancora e sei in coda ad un casello in cui ti chiedono il tuo colore preferito, quattro euri e uno scontrino dell'Esselunga. Dopo venti chilometri ti chiedono il ticket di cui sopra, non lo leggono, ci disegnano sopra Hello Kitty e ti chiedono quattro sterline. Se ci sono francesci in ascolto, per piacere, spiegateci come funzionano le vostre autostrade!
Arrivati a Marsiglia, la vacanza non è iniziata sotto i migliori auspici (spoiler: dopo tre ore dall'aver passato la frontiera Giù era in lacrime). Essendo la nostra prima esperienza con AirBnB non sapevamo cosa aspettarci.

Chiunque abbia vissuto da solo o sia stato uno studente fuori sede ha un'idea piuttosto precisa di cosa significhi "casa lercia". Recuperate dalla vostra mente le peggiori diapositive di sporcizia casalinga. Moltiplicatene per tre il disgusto, sciacquate questi pessimi ricordi nelle fogne di Calcutta e avrete un'idea piuttosto precisa di come si è presentato il luogo che sarebbe stato il nostro nido d'amore per i giorni a venire.
Avremmo una ricca documentazione fotografica da mostrarvi, ma amiamo i nostri lettori e quindi ve larisparmiamo. Avete presente quando durante una festa qualche stordito (di solito sono io) fa cadere per terra il bicchiere di Fanta e il pavimento assume la consistenza di una manina appiccicosa delle patatine anni '80? Ok, tutta la casa era così. Non c'era superficie nella quale non si rimanesse invischiati. Forse il proprietario allevava Slimer, non so.
Per farla breve, se quella sera ci aveste telefonato per chiedere: "Allora, ragazzi! Finalmente in ferie! Come va, siete arrivai?", avremmo risposto: "Sì sì, tutto perfetto. Sono le dieci di sera e stiamo disinfettando con il napalm un cesso, indossando guanti rinforzati".
Il tramonto, l'unica cosa "pulita" che abbiamo trovato all'arrivo
Odoranti di ammoniaca, amuchina e alcol etilico, abbiamo deciso di andare comunque a cena per riposarci e iniziare ad accogliere in noi, finalmente, il giusto clima vacanziero. A cena, un altro shock: i francesi sono affetti da una forma blanda e latente, ma severa, di astemia. Le bottiglie di birra standard sono da 25cl. Quelle di vino da 50 cl. Chi si è bevuto i restanti 8cl di birra?! Dove sono spariti 25cl di vino?!? Per fortuna, quella serata è stato il momento più basso di una vacanza che poi è decollata ed è diventata perfetta. PIù o meno. La mattina successiva, Giù era di nuovo in lacrime (sì, ha pianto un sacco).
Abbiamo già detto che Marsiglia è sporca e pericolosa e che i suoi abitanti hanno con l'igiene lo stesso rapporto che i Gremlins hanno con l'acqua, ma non vi abbiamo ancora parlato della viabilità di Marsiglia. Io di incubi ne ho avuti parecchi in vita mia. Una volta ho persino sognato di essere chiamato come giudice a Masterchef e di scoprirmi vegetariano a due ore dall'inizio delle riprese. Girare in macchina per Marsiglia è come essere i nuovi protagonisti di Nightmare 8 e il Freddy Kruger della situazione sono i TUNNEL (musica terrificante da horror classico di Wes 'RIP maestro' Craven)! Marsiglia, infatti, è tagliata in due da uno dei porti più antichi d'Europa e i marsigliesi hanno ben pensato di aggirare il problema costruendovi sotto un labirinto percorribile in macchina. Sono certo di aver visto anche un minotauro in uno degli svincoli. Il Tunnel di Marsiglia è fatto della stessa sostanza dei Dissennatori. Lì sotto, i cellulari e navigatori non prendono, quindi potete immaginarci attraversarlo terrorizzati con la vocina tremante di Siri che ci diceva: "Fra 1,3 km prendete l'uscita verso non so dove. In realtà, 700 metri fa avreste dovuto svoltare lievemente a destra. Ragazzi... non ho idea di dove siamo". Tutto questo, chiaramente, è a pagamento, visto che in puro stile francese a ogni chilometro c'è un piccolo casello a cui dover versare uno o due euri. La seconda mattina di ferie avevamo l'ingenuo desiderio di visitare Aix en Provance (deliziosa!) e invece l'abbiamo passata per gran parte uscendo e rientrando dal Tunnel con il solo scopo apparente di regalare 33 euri al comune di Marsiglia. È questo il momento in cui Giù ha iniziato a piangere dicendo che non saremmo mai più riusciti ad uscire da quell'inferno.
Volevano tenerci lontani dalle forme di camembert chaud, ma non ci sono riusciti
Oltre ad Aix abbiamo visitato anche Avignone, città nota per aver i papi, un palazzo enorme che non abbiamo potuto visitare (era tardi), e per il ponte citato nella famosa filastrocca per bambini, ma la vera particolarità di quel ponte, per cui ti chiedono anche soldi per visitarlo (ci hanno detto, mica ci siamo saliti sopra per davvero), è che a metà è crollato, inutile più della Coca Cola alla ciliegia. Sulla guida abbiamo scoperto che Petrarca aveva definito Avignone la città più sporca d'Europa, ma non specificava che ora non è più così ed è una città molto curata, piacevole da girare e pulitissima. Sospettiamo che dietro ci sia stato l'intervento di ospiti di AirBnB...
Oltre ai ponti non finiti, un'altra cosa eccezionalmente comune in Francia, stando alla nostra esperienza, sono gli incidenti. Ad ogni svolta, ad ogni svincolo, su ogni incrocio c'è una coppia di francesi che hanno deciso di far baciare i cofani delle loro auto, una macchina accartocciata contro un panettone, uno che parcheggiando peggio di me ha sfondato la fiancata di una macchina vicina. Se non sono coinvolti in un incidente, stanno in macchina a litigare. I francesi adorano litigare in macchina. Il litigio più divertente a cui abbiamo assistito coinvolgeva una ragazza isterica, il fidanzato fedifrago che lei tentava di picchiare e la madre di lei che un po' le dava supporto schiaffeggiando il traditore e un po' tratteneva la figlia. Come rimpiazzo per l'espressione sangue caliente che di solito si riferisce ai popoli latini, proponiamo sang chaud per definire il temperamento dei francesi.
Le nostre peregrinazioni ci hanno portato a visitare, poi, il delizioso paesino sulla costa di Cassis (anche noto per l'omonimo vino) dove abbiamo passato una bellissima giornata al mare, anche se abbiamo rischiato di ripetere il finale di Titanic, perchè l'acqua era congelante. Saint Tropez, che invece ci ha deluso, Antibes dove Giù ha avuto un attacco di sindrome di Stendhal nel vedere l'Hotel du Cap, dove Fitzgerald ha ambientato il suo 'Tenera è la notte' e la villa dove Jules Verne ha scritto 'Il giro del mondo in 80 giorni' e Nizza, bella, fiorita e patria del pranzo con i frittini, infatti ho già chiesto la cittadinanza.
Uno sguardo ed è stato subito Sindrome di Stendhal
La seconda parte della vacanza ci ha portato a Cannes. A differenza della casa da incubo che ci ha ospitato a Marsiglia, con meno di cento euri a notte abbiamo trovato una casetta deliziosa e pulitissima a due passi dalla Croisette e da Le Soquet, il quartiere antico della città. A Cannes ho scoperto con stupore che esiste una categoria di essere umani chiamata "i ricchi per davvero", gente che scende dal proprio yacht lungo trenta metri e va a prendere un caffè da 20 euri negli hotel sul mare a cinque stelle deluxe. Da quel momento ho iniziato a tormentare Giù perché ci rendesse ricchi entrambi scrivendo un romanzo rosa erotico che bissasse il successo di 50 Sfumature di Grigio. A me pare un buon piano di facile attuazione, ma lei non pare ancora convinta.
L'ultima sera di vacanza abbiamo avuto la fortuna di assistere allo spettacolo pirotecnico più impressionante che avessimo mai visto. Era la semifinale di una gara di fuochi d'artificio, quindi i migliori artisti "dei botti" in circolazione hanno allietato rumorosamente la città con mezzora di luci favolose sparate da un'isoletta prospiciente il porto mentre dalla terraferma dei potenti altoparlanti diffondevano musica in tutta la città. I fuochi d'artificio sono davvero la miglior invenzione che i cinesi potessero fare, dopo il wanton fritto e l'involtino primavera.
Nota di colore: ho imparato che devo prestare grande attenzione al livello di alcol nel corpo di Giù. Quando la quantità di vino rosè inizia ad alzarsi, lei ha la tendenza a fissarsi in maniera estremamente petulante sui particolari più inutili, a diventare fastidiosamente logorroica, a prendere a cuore cause irrilevanti come se da esse dipendesse il futuro dell'umanità. Per esempio, un giorno avevamo a casa una fetta di tarte au citron dallo splendido aspetto ma dal pessimo sapore. Giù è andata avanti quarantacinque minuti a lamentarsi di come dovrebbe essere reato vendere cibi belli ma non buoni. Vagava per la cucina brandendo un coltellaccio con il quale pugnalava il dolce. Ho avuto molta paura e l'episodio mi ha fatto seriamente pensare: "Con chi sono in casa? Chi dorme al mio fianco? Domattina mi sveglierà un raggio di sole o una coltellata nel costato?".
La torta della filippica
È stata una bella vacanza in cui abbiamo mangiato costantemente a base di aglio, imparato ad amare il vino rosa, passeggiato tra vicoli pieni di storia e vissuto in luoghi da film. Al ritorno però non siamo riusciti a comunicare il nostro entusiasmo ai nostri amici, forse non hanno trovato interessante la foto dei capelli del proprietario nella vasca della casa di Marsiglia o quella del casello che ci portava finalmente fuori dalla città. Boh.
PS: Uno dei motivi per cui volevamo tanto andare in Provenza era per inseguirci innamorati fra i campi di lavanda. Siamo andati ad agosto. È venuto fuori che la tagliano e la raccolgo a luglio. Ciao.