Grazie a questo post, in cui recensirò un libro che non ho letto, potrò guadagnarmi gli appellativi di "anti-intellettuale", "esterofilo" e "cretino".
Forse tutto il post è condizionato dal fatto che sabato sera abbiamo visto Sucker Punch, il film del 2011 di Zack Snyder. Essendo lui il regista di Watchmen, varrebbe la pena vedere quello produce anche se riprendesse con l'iPhone la figlia che sbava sul seggiolone per due ore. Sucker Punch è un film dalla sublime fotografia fumettosa e dark, ben recitato e con una colonna sonora eccezionale (cover interessanti, Bjork...).
Nel film potete trovare:
- Scontri con samurai meccanici giganti
- Figoni orientali che guidano robottoni steampunk
- Draghi sputafuoco
- Orchi lanciati da catapulte all'assalto di castelli
- Robot-zombie nazisti
- Androidi da guardia pistoleri
Insomma, è un film da almeno quattro Unikitty:
Con ancora in testa le immagini di fanciulle scosciate armate pesantemente che saltellano fra i detriti di esplosioni fragorose, il giorno successivo ci siamo concessi un brunch domenicale al Santeria, un locale molto carino e molto hipster in cui servono ottimi pasti, buoni cocktail e nel quale si trova un piccolo negozio di vinili (per lo più di musica elettronica e indie) e libri. Sulle tovagliette, per aiutarti a ingannare il tempo mentre aspetti le uova e la spremuta, sono stampate recensioni di libri e album di recente uscita. L'occhio mi è caduto sulla recensione del romanzo Dinosari, dell'esordiente Giorgio Specioso (Baldini & Castoldi). Il libro viene descritto così:
Si verifica il primo "Grande Evento Nebbioso" che apre temporaneamente un varco temporale sugli anni '70 Interessante!
La storia parla del secondo "Grande Evento Nebbioso" che catapulta dinosauri mesozoici a Firenze WOW!
Il libro si concentra sul protagonista, Beniamino Bosco, in lotta con i colleghi per una promozione (Hm?), è un padre e un marito distratto (E quindi?) e quando apprende della minaccia prende coscienza di sé e della famiglia (MA PERCHÈ?!)
Mi sono immediatamente chiesto come mai la recensione si concentrasse sui particolari che, stando al mio punto di vista, sono del tutto irrilevanti. Ci sono i dinosauri, mi spiego? A Firenze. Dimmi quali razze arrivano, dimmi quanti toscani muoiono urlando "Il triscerathopo mi distrugge la bihocca, maremma maiala!", cosa ce ne importa delle paturnie genitoriali di Beniamino?
Sono corso a cercare altre notizie sul libro. Anche la pagina ufficiale sul sito di Baldini & Castoldi si concentra sulla tormentata interiorità del protagonista. Da un'altra recensione apprendo che "ci sono uomini che diventano eroi, I Volontari del Mesozoico: mollano le proprie vite, vanno in battaglia contro i dinosauri e lontano dagli occhi del lettore, muoiono." Gente che muore e combatte. Con i dinosauri. LONTANO DAGLI OCCHI DEL LETTORE. Ancora: "Che diavolo è questa nebbia che porta con se i dinosauri? [...] Nessuno in pagina se lo chiede [...], i protagonisti vivono le proprie vite, rimuovendo tutto". Ma perché non se lo chiedono? A cosa pensano, mentre un albertosauro gli fa le uova nel giardino, alla nostalgia che gli fa il panino con il lampredotto perché gli ricorda tanto la nonna?!
Ora, io considero Jurassic Park il Via col Vento della mia generazione. Mi sono sempre chiesto perché il cinema italiano non produca un nostrano Independence Day in cui arrivano gli alieni su Milano il 25 aprile. Perché non abbiamo mai girato dei fantasy? Perché Sucker Punch non può essere una cosa anche nostra? La risposta, ovviamente, è che a Hollywood ci sono soldi e a Cinecittà tirano avanti mostrando alle scolaresche i vestiti di scena dei peplum degli anni '60.
Ma i libri. Le parole sono gratuite. Scrivere "E Beniamino affondò la bottiglia scheggiata di birra Moretti nella giugulare del velociraptor appena in tempo perché non lacerasse con le enormi zanne bavose il braccio del figlio" costa quanto battere sul computer "E Beniamino rimase lì, nell'ombra del portico, a pensare ai recenti avvenimenti e a come anni di terapia di coppia non fossero, in fondo, serviti a nulla".
Ribadisco, non l'ho letto, magari sono solo le recensioni che mi hanno dato un'impressione sbagliata e in tal caso mi scuso preventivamente con l'autore. Ma il problema resta. Siamo noiosi, noi italiani, con queste continue pretese intellettualoidi. Perché ci è impossibile scrivere un libro o girare un film senza mettere dentro un po' di scontri generazionali (yawhn), qualche riferimento alla crisi (hmmmm), un po' di riflessioni sull'instabilità dei quarantenni (ZZZzzzzz)?
Ci sono i dinosauri in Toscana, chi ne se frega se il protagonista è un buon padre o no? Dov'è la scena in cui un brontosauro di passaggio decapita distrattamente il David con la coda? Datemi i livornesi che addestrano gli pterodattili e li cavalcano per attaccare Pisa dall'alto approfittando del collasso della civiltà!
COSI' si affronta l'argomento dei dinosauri!
Come può un libro così non terminare con uno scontro in Piazza del Campo a Siena fra i carabinieri e i tirannosauri mutanti che lanciano laser dagli occhi?
Io ve lo dico, prima o poi scriverò un romanzo e parlerà dello scontro fra gli alpini e la progenie di Cthulhu sorta dal mare per sgombrare la Terra dagli umani e fare spazio a una razza di alieni invasori rettiliani. E i soldati combatteranno al grido di "Chi se frega di mia moglie, passami la katana al plasma!".