Della volta che NON ho salvato il mondo

Scribacchiato da Giù 2015-10-10T09:42:32+00:00

L'altra sera sono stata invitata da Sky Cinema per la presentazione del nuovo canale dedicato ai film di 007, che dal 9 ottobre al 5 novembre, quando uscirà il nuovo capitolo della saga, Spectre, aiuterà i fan della spia, inventata da Ian Fleming, negli anni Sessanta, a ripassare la filmografia completa dell'agente segreto più cool di sempre. Ho provato a chiedere un canale in cui venga trasmesso in loop solo “Casino Royale", ma si sono allontanati senza rispondermi, scuotendo la testa.

Daniel Craig, ma che vogliono quegli altri da te?

Ma torniamo alla mia serata. L'evento era una missione. Io e gli altri “agenti", siamo stati chiusi in un' escape room - la nuova moda di Milano, avete presente il Cluedo? Invece di stare seduti in salotto e muovere le pedine, vi potete far rinchiudere (w, w la claustrofobia) per un'ora, in una stanza e per uscire, bisogna risolvere un mistero. Un po' come quando dovete andare al lavoro e non trovate le chiavi insomma.

Per una notte, sono stata James Bond e la mia missione era salvare il mondo. Niente di più facile per me che sono abituata a decriptare messaggi segreti, evadere dalle prigioni, infiltrarmi nelle società segrete e altre amene attività che mi sono appena inventata, perchè “amo passare le mie serate guardando la tv" non mi sembrava abbastanza avventuroso.

Per salvare questo benedetto mondo ci hanno rinchiusi quindi in questa secret room, con mobili retrò e abbiamo avuto un'ora di tempo per trovare gli indizi che vi erano nascosti, interpretarli per evitare che una bomba puntata su una nazione a caso venisse lanciata, spazzando via noi e il nostro bel pianeta (doveva essere una bomba grande quanto il centro commerciale di Orio al Serio, evidentemente).

E' stata un'esperienza davvero intrigante e mi ha fatto capire diverse cose di me: ad esempio avrei fatto bene a non bigiare le lezioni di matematica al liceo, per andarmi a nascondere in bagno a fumare, perchè se sei un agente segreto e non sai nemmeno fare le divisioni a due cifre non può finire bene.
Poi ho capito anche che i rebus della Settimana Enigmistica non sono hobby da nonne. Quando fai la spia i tuoi nemici non ti lasceranno mai una mappa con una X, né un foglietto con scritto CICCIO LA BOMBA LA TROVI LÀ.
Ho avuto anche una conferma: Sono brava a trovare le cose. È così da sempre, se in casa qualcosa veniva smarrito chiamavano me e quando la situazione era disperata, mi bastava recitare una filastrocca che mi veniva in aiuto: “Sant'Antonio di velluto aiutami a trovare quello che ho perduto" e funzionava SEMPRE. Sospetto di essere stata un cane da tartufo in una vita passata o un rabdomante, di contro sono anche brava a nascondere le cose, una volta ho nascosto il mio libretto universitario “per non perderlo" nella mia stanza e ci ho messo sei mesi a ritrovarlo.

Questo post è stato scritto indossando un papillon e sorseggiando Martini (agitato, non mescolato).

Mi piacerebbe dirvi che siamo riusciti a trovare tutti gli indizi, che li abbiamo decifrati, che questo ci ha portato a trovare il luogo della bomba e che il pianeta è stato salvato anche grazie a me, ma se c'è una cosa che James Bond ci ha insegnato, oltre a come servire il Martini Cocktail, è che non ti puoi improvvisare spia, devi avere una preparazione fisica e mentale, beh, più mentale che fisica, impeccabile. L'epilogo della mia avventura è catastrofico: siamo esplosi, il mondo è stato distrutto e i nostri resti adesso viaggiano nell'universo. Che volete farci, non si può sempre vincere.

Manca una "IN" a quel "compiuta"