Hakuna Matata: di Giù e Gu in Africa #2

Scribacchiato da Giù 2016-06-05T13:21:17+00:00

Come ben sapete, di recente siamo stati in Africa ospiti della zia ricca di Gu che ci ha mandati pure a fare il safari.

Devo dire che io non sono il tipo di persona che si impressiona a vedere un leone, ma in virtù delle centinaia di film horror visti, sono il tipo di persona che si immagina benissimo di venire sbranata da un leone. Capirete perché non ero particolarmente entusiasta di fare questa esperienza. L'unico motivo per cui ho accettato è che la zia ci va ogni anno e la settimana prima era andata anche una sua amica vecchia. E chi sono io per essere meno avventurosa degli anziani?


Non sapendo come ci si vesta per un safari ho pensato bene di mettermi un telo in testa

Per fortuna gli animali feroci sembrano essersi abituati alle jeep e ai furgoncini che passano su e giù per la savana traboccanti di turisti che li fotografano e hanno imparato ad ignorarli bellamente: è questo il solo motivo per questo sono sopravvissuta per potervelo raccontare.
Com'è fare un safari? Non ci sono parole per descriverlo, ma come direbbe Chiara Ferragni è un'esperienza AMAZING.

Ho amato tutto a partire dalla savana. Nella mia abissale ignoranza pensavo fosse un mucchio di sterpaglia desertica. Niente di più falso. Il paesaggio è sempre vario perché contiene diversi tipi vegetazione, per cui si passa da zone in cui è tutto rosso per la caratteristica terra (che ho scoperto essere la stessa che si trova sui campi di tennis) a zone con il verde più vivido che avessi mai visto, a zone totalmente aride, ma piene di animali, perché per i predatori è più difficile avvicinarsi senza essere visti.

Le foto non rendono, dal vivo questi colori sono ancora più accesi

E poi ci sono gli animali! La cosa divertente del safari è scovare gli animali, cosa che ho scoperto essere negata a fare. Dalla mia ho la scusa che sono miope e distratta e quindi mi ritrovavo a guardare beata il cielo o il paesaggio. Vabbè. Non mi aspettavo (ma davvero posso essere sorpresa visto che il mio interesse alla zoologia è pari a zero?) di scoprire l'esistenza di animali mai visti: le girazelle, un incrocio tra gazzelle e giraffe, le muccammelle, le mucche africane con la gobba (i nomi potrei essermeli inventati) e poi il mio preferito: la scimmia dalle palle blu. Palle di un bellissimo turchese. Capisco come sia possibile per le scimmie femmine esserne attratte.


Fun facts: le giraffe che si mettono a correre, è l'unico spettacolo dal vivo che sembra al rallentatore


Fun facts da copiare: gli elefanti si cospargono di terra per proteggersi da mosche e zanzare


Gli struzzi, non sapete la voglia di arraffarne uno per usarlo come mazza da cricket


Nemmeno le zebre erano impressionate da noi


E nemmeno stavolta saprò la differenza tra un ghepardo e un leopardo

In Africa i piccioni sono più grandi

Il safari solitamente dura almeno due giorni. La riserva in cui siamo stati noi è quella dello Tsavo East che è grande praticamente quanto mezzo Kenya. La notte quindi si può dormire in uno dei camping attrezzati, circondati solo da una rete elettrificata. Sinceramente l'idea di dormire in mezzo agli animali feroci era leggermente claustrofobica, ma trovarsi seduti a tavola, freschi di doccia a mangiare a pochi metri da leopardi, scimmie ed elefanti è un'esperienza bizzarra ed emozionante!


Più che tende al camping ci sono case di tutto rispetto con letti, docce in muratura e guardie armate fuori


In tutto ciò mentre noi eravamo perennemente a bocca aperta, sopraffatti dalla grandiosità di quello che ci circondava, la guida, un arabo cresciuto nella savana perché il padre faceva questo lavoro e la conosceva come le sue tasche (io sono stata 23 anni a Palermo e 11 a Milano e se non sto attenta mi perdo se sbaglio una strada) ha passato il tempo come qualsiasi ragazza europea con un problema alimentare: sgranocchiando caramelle, masticando una strana erbetta, mandando messaggi agli amici e saltando la cena “così mi tengo leggero".
In più era un'amante della musica commerciale anni '90 e ci ha parlato sognante di tutte le discoteche in cui è stato quando è venuto in Italia. Molte cose si sono chiarite quando la zia ricca ci ha detto che la strana erbetta è una droga. La fascinazione per la musica commerciale anni '90, invece, rimane un mistero.

Fun facts: il Kenya è secondo solo alla Brianza per il numero di dossi artificiali, ma la cosa davvero buffa è che non hanno nemmeno davvero strade, ma terra su cui non cresce l'erba, forse grazie ad un programma statale per cui assumono dei ragazzi per estirpare le erbacce. Esatto: abbiamo incontrato, lungo la strada, ragazzi chini ad estirpare erbacce nella savana. A questo punto volevo proporre loro di svuotare l'oceano con delle tazzine.

Uno dei motivi per cui l'Africa non mi aveva mai intrigato prima è che detestavo l'idea di fare vacanza in un posto in cui la gente non ha da mangiare o da bere. Non amo vedere quelle foto in cui i turisti si immortalano con i bambini poveri come farebbero con una statua, una targa commemorativa o una vetrina di Dolce & Gabbana.
Effettivamente stringe il cuore passare chiusi nella comoda jeep con l'aria condizionata e guardare come vivono appena fuori dalle città, in semplici capanne di fango dove il salotto, living, la cucina e forse anche bagno è in realtà la strada. Però vedi anche il sorriso con cui affrontano la sorte che gli è toccata e ti corrono incontro a frotte ridendo, sperando tu dia loro una caramella o qualche cent, come se fosse il gioco più divertente del mondo. Se proprio devo compiangere un bambino, mi viene più da compiangere quello che incontro già annoiato a Milano, sistemato in un passeggino e con la faccia immersa nel suo iPad o al seguito di una madre sull'orlo di una crisi di nervi che sta facendo la spesa con lui dopo il lavoro e dopo averlo accompagnato a karatè o chissà che altro.



Ho chiesto loro cosa ne pensavano del chiodo giallo di Zara, mi hanno detto che per loro è un falso problema


Il viaggio di ritorno è stato lungo e stancante. Prima di imbarcarmi, per quanto ero rimbambita, ho guardato il tramonto e ho pensato “Toh, oggi c'è il sole pieno". Poi ho ricordato che, a differenza della Luna, lo è sempre!
Chissà perché quando si parte 25 ore di viaggio non sembrano questa gran cosa, ma al ritorno, quando ti trovi a trascorrere 6 ore in un aeroporto di notte, maledici te stessa e tutta la tua stirpe futura. Ma ora, che sono tornata, sarei pronta a rifarlo anche immediatamente. Sono in totale modalità Africa, libri, articoli, programmi.